Mobile contenitore formato da più casette sorrette da rami naturali, L’esterno è dorato a mano con foglia d’oro. La versione definitiva ha pomoli in corallo rosso. Il lavoro prende ispirazione dal libro di Italo Calvino “Le città invisibili”.
…”Per distinguere le qualità delle altre, devo partire da una prima città che resta implicita. Per me è Venezia”…
Ho amato molto “Le Città Invisibili” di Italo Calvino. In questo libro è contenuta l’idea che guida gran parte del mio lavoro: esiste un luogo dell’anima dove è conservato gelosamente un modello di spazio, anche estetico, un metro di misura ideale, la Città Invisibile, la città interiore che conserviamo dentro, là dove vengono elaborati e costruiti i modelli ideali coi quali confrontiamo gli i luoghi e gli elementi che incontriamo sul sentiero della nostra vita.
Ecco perché alcuni luoghi ed alcuni spazi spesso ci sembrano familiari o bellissimi, immotivatamente, forse solo perché rispondono ai canoni estetici e funzionali idealizzati in quel modello, la nostra città invisibile.
Per questo ho utilizzato per descrivere questo pensiero la foglia d’oro per ricoprire le superfici esterne, utilizzando le tecniche artigianali della doratura. All’interno della casetta ho lasciato il materiale grezzo, sincero, senza sofisticazioni, legno utilizzato di solito per costruzioni concrete e pratiche. Il tutto è sostenuto da un ramo naturale, raccolto nel bosco di fronte a casa, sulle colline della Franciacorta, zona di cultura del vino e con una natura silenziosa, dolce, ma laboriosa.
Chi conosce il mio lavoro sa che esso è spesso diretto ad indagare sì i sentimenti e le passioni umane, ma soprattutto i luoghi dell’animo dove questi sentimenti si creano.