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Lampada Onirica

Lampada in legno naturale e vetro satinato. Diffonde una luce calda ed avvolgente. Il design è semplice e pulito. La lampada si chiama Onirica perchè il disegno è tratto dal sogno del designer (leggi come è andata, più sotto, nella sezione Storia del Prodotto).

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  • Designer: Umberto Dattola
  • Misure: Dimensioni 30L x 15P x 10H cm.
  • Illuminazione: lampadina alogena da 48 Watt
  • Colori: Legno di Rovere, vetro satinato bianco e pulsante bianco.
  • Finitura: per il legno massiccio oli e cere naturali.

 

La lampada Onirica si chiama in questo modo sia perchè il design è stato prima sognato e poi realizzato e sia perchè è capace di creare un ambiente caldo ed avvolgente.

E’ una lampada in cui due elementi geometrici di base, il parallelepipedo e la sfera, si incontrano in un disegno semplice, pulito ma evocativo. Il pulsante vintage appoggiato alla lampada ne rinforza il carattere.

Il legno è trattato con olio naturale e cera, la finitura è completamente atossica è quindi un oggetto di design eco-sostenibile.

Sono in uno stabile che non conosco, seduto ad una scrivania posta in un locale di disbrigo situato appena più in basso del livello della strada. L’ arredamento essenziale, in stile anni ’60. Il posto ha l’atmosfera di città del centro-sud Italia. Sto studiando.

Entra un ragazzo, o meglio, me lo trovo lì, tutto ad un tratto. Lascia la porta aperta facendo filtrare la bianca luce del giorno. E’ un ragazzone di aspetto sano, indossa una canottiera bianca che lascia liberi i muscoli. La pettinatura simile a quella di tanti poster di James Dean, mi riporta ancora indietro nel tempo.

Il ragazzo reca in dono dolci di raffinata fattezza e dalle dimensioni più svariate: dalle grandi paste tipiche del sud Italia, ai piccoli e raffinati pasticcini del nord. Sono molti, più di quelli che potrei mangiare, ma non me ne preoccupo. Quei doni sono per me e questo mi rende felice. Di solito sono restio ad accettare segni d’affetto dalle persone a me meno prossime, in questo caso accetto il dono col cuore aperto.

Sono una persona che non risparmia semplici favori o gentilezze al mio prossimo. Lo faccio soprattutto per me, per la mia serenità, per il piacere del gesto. Al contrario quando ne ricevo sono sempre un po’ imbarazzato, come se mi assumessi un debito e quindi la mia altera indipendenza fosse un poco violata, oppure imbarazzato come se ricevessi qualcosa di non dovuto rispetto alla fortuna che già la vita mi ha concesso.

Ma questa volta è diverso, non passa in me nemmeno l’alito di una qualsiasi ritrosia. Mi avvicino al tavolo, o meglio ora mi sembra un banco d’acciaio, dove il giovane sta disponendo i dolci in perfetto ordine ed in armoniosa spaziatura (lo so, sono un maniaco, adoro l’armonia che deriva dall’ordine). La mia gratitudine è tanto più trasparente quanto più accetto il pensiero che in fondo in fondo dopo tutte le rinunce, le sfide perse, il sudore e la fatica, il riconoscimento di questo giovane me lo posso anche godere. Non lo penso in questo modo, ma è tutto racchiuso in una sensazione.

Il giovane, cogliendo la mia sensazione, mi dice: ” ah, c’è ancora una cosa…” e mi porge la lampada Onirica. La vedo chiaramente e mi sorprende la semplicità… mi sembra strano non averla pensata prima.

Oramai sveglio, nella mia testa c’è l’immagine della lampada, il suo design lineare e pulito. Appena in laboratorio inizio a costruirla. Il giorno stesso, in una vecchia rivendita di materiale elettrico trovo la sfera di vetro, rimanenza di un ordine errato.

In questa pagina puoi vedere la lampada che ho voluto chiamare Onirica, proprio come il sogno che me l’ha regalata.